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La Storia d’Italia – L’idea di progresso – Luoghi e forme di potere

27 avril 2018 By Luca Tamburelli Leave a Comment

La Storia d’Italia in breve

Da sempre l’Italia è centro e luogo d’incontro di grandi civiltà. Protesa nel mar Mediterraneo, ponte tra est e ovest, nord e sud, la penisola accolse a partire dai secoli XI-VII a.C. popolazioni altamente civilizzate, come i fenici e i greci, che sulle sue coste fondarono prospere colonie.

Poi, dal II secolo a.C. al III secolo d.C., l’Impero di Roma sottomise e unificò politicamente l’intero bacino del Mediterraneo, trasmettendo ai tanti popoli stanziati sulle sue sponde (in Europa, in Asia e in Africa) non solo la lingua latina e le leggi romane, ma anche la grande cultura ellenistica maturata in Grecia e nel Vicino Oriente.

Nei secoli XII e XIII, oltre alle repubbliche marinare italiane, nell’Italia centrale e settentrionale si erano sviluppati i comuni e i grandi centri del cristianesimo medievale.

I Comuni nacquero come associazioni private tra cittadini che stipulavano giuramenti per affermare le loro rivendicazioni nei confronti dei signori.

La Pace di Costanza, con l’imperatore germanico Federico Barbarossa, (1183) fu un momento decisivo: con essa, se pure i Comuni riconobbero un’autorità generica all’imperatore, si riservarono tuttavia il diritto di battere moneta, di armarsi, di amministrare autonomamente la giustizia, di eleggere i propri dirigenti: insomma di organizzarsi come uno Stato.

L’Età dei Comuni: l’organizzazione

In origine l’organizzazione del Comune si basò su un’Assemblea dei cittadini. Ben presto però l’Assemblea fu sostituita da un Consiglio maggiore, formato dal “popolo minuto“(bottegai e artigiani) che si occupava solo dell’amministrazione corrente, e da un Consiglio minore, costituito dal “popolo grasso“, cioè più ricco (imprenditori, mercanti, professionisti), al quale spettavano le decisioni più importanti.

L’Età dei Comuni: la crisi

Riesplosero le tensioni sociali tra il “popolo grasso” e il “popolo minuto”. Ad esse si aggiunsero le difficoltà economiche e la crisi demografica prodotte dalla grande peste: i Comuni entrarono in crisi e ciò favorì l’instaurazione di un nuovo regime politico, la Signoria.

Più tardi, tra la metà del XV e la fine del XVI secolo, prese avvio il Rinascimento, il movimento culturale e artistico che ha influenzato profondamente la civiltà europea e occidentale.

Per Rinascimento s’intende quel vasto movimento culturale che, sviluppatosi durante l’intero arco del Cinquecento, porta alla piena maturazione e alla massima diffusione gli ideali di vita e di pensiero dell’Umanesimo.

Alla visione medievale della vita, che poneva Dio al centro dell’Universo e imponeva all’uomo una totale sottomissione al volere e al potere della Chiesa, gli umanisti, credenti e non credenti, contrappongono una visione in cui l’uomo è posto al centro dell’Universo ed è considerato artefice, padrone del proprio destino, libero di compiere tutto ciò che progettava. E’ un’evoluzione che ha riguardato sia i credenti che gli agnostici.

La penisola italiana restò politicamente ancora a lungo divisa tra una moltitudine di stati diversi, in gran parte soggetti al dominio straniero. Era più debole dei grandi stati europei, che hanno colonizzato il mondo.

L’aspirazione sempre più diffusa all’unità nazionale diede vita, nei primi decenni dell’Ottocento, ai moti e alle guerre del Risorgimento, che portarono alla nascita dello Stato italiano.

L’Italia divenne uno stato unitario nel 1861 sotto la monarchia dei Savoia.

Il fascismo. Nella prima guerra mondiale, l’Italia si allea con i vincitori, ma la guerra rovina la sua fragile economia. La grave crisi economica di quegli anni favorisce l’ascesa al potere del fascismo, che trasformò lo stato in senso totalitario e centralizzato, attraverso la soppressione dei diritti politici fondamentali e l’annullamento delle autonomie locali.

Dopo la Seconda guerra mondiale l’Italia, con un libero referendum, divenne una repubblica.

Principali differenze con la Francia :

La Francia è un paese che la storia ha unito e consolidato. In Italia meno importanti sono gli elementi unificanti. La barriera delle Alpi ha reso gli scambi col resto dell’Europa più difficili che per la Francia.

  1. Perchè l’Italia è sempre stata punto di incontro tra grandi civiltà?
  2. Quando fu il primo periodo in cui l’Italia era unificata, con un solo governo?
  3. Nomina tre autonomie dei comuni.
  4. Se in un comune dovevano decidere se costruire delle mura attorno al comune, chi decideva? Il popolo grasso o il popolo minuto?
  5. Perché l’Italia era più debole dei grandi stati europei?
  6. Secondo te, c’era libertà di stampa col fascismo?
L'Italia nel 1815
L’Italia nel 1815
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