Luoghi e forme di potere : la mafia.
Il termine mafia indica una particolare e specifica tipologia di organizzazione criminale dotata di particolari caratteristiche.
Una delle organizzazioni del genere più famosa è nota come Cosa nostra (si tratta della mafia propriamente detta), espressione che si riferisce alla mafia siciliana.
In ambito criminale e specialmente mafioso una famiglia (detta anche cosca nel gergo comune) indica un’aggregazione di elementi criminali che hanno tra loro vincoli o rapporti di affinità, i quali si riconoscono in un capo e si danno una struttura gerarchica per riuscire a controllare tutti gli affari leciti e illeciti della zona dove operano. Questo tipo di aggregazioni criminali sono tipiche di Cosa nostra e delle sue ramificazioni negli Stati Uniti d’America (Cosa nostra statunitense), dove mafiosi siciliani emigrati alla fine del XIX secolo si aggregarono pure in Famiglie e si diedero la stessa scala gerarchica che avevano in Sicilia,[2] dove la famiglia è più specificamente chiamata «cosca», termine proveniente dalla lingua siciliana per designare un gruppo mafioso.[3]
Esse sono tipiche anche della ‘ndrangheta (mafia calabrese) in Calabria, dove però esse sono chiamate ‘ndrine, le quali sono composte da famiglie di sangue e dai relativi parenti, associatisi per controllare ogni affare illecito.
In Puglia la mafia si chiama SACRA CORONA UNITA, a Napoli Camorra, in Calabria ‘ndrangheta. Tutte hanno ramificazioni al nord della penisola, anche se vi sono meno presenti.
Video – denuncia
Esercizio:
Riassumi in circa 100-200 parole il video qui sopra.
Links utili :
http://www.antimafiaduemila.com
Paolo Borsellino, giudice ucciso dalla mafia nel 1992
La ribellione anti pizzo dei commercianti di Borgo Vecchio
IN DICIOTTO AMMETTONO DI AVER PAGATO. SCATTA IL BLITZ CON DICIASSETTE ARRESTI
In 18 hanno ammesso di avere pagato il pizzo ai mafiosi del Borgo Vecchio. Non era mai accaduto. E, però, qualcuno si ostina ancora a negare l’evidenza: otto commercianti sono stati denunciati per favoreggiamento. L’ultimo blitz dei carabinieri coordinato dalla procura distrettuale antimafia ha portato in carcere 17 persone, il nuovo stato maggiore di Cosa nostra nel centro città. A capo del clan, uno degli ultimi scarcerati, che era stato incaricato di intensificare la raccolta del pizzo. Parlano i commercianti. Qualcuno ha ammesso di pagare dal 2002. Parole di disperazione, parole di rabbia nei verbali che adesso costituiscono l’atto d’accusa della procura. Il comune denominatore è la paura, che ancora regna nel centro città. I boss avevano reclutato anche un sedicenne, per i lavori più delicati, ovvero le intimidazioni ai commercianti che si rifiutavano di pagare puntualmente a Pasqua e a Natale.
Esercizio
- Qual è la differenza tra un criminale ordinario e un criminale mafioso
- Come reagisce la società civile alla mafia?
- Cos’è un pentito?
- Perché Buscetta ha collaborato con la giustizia italiana? – vedi video qui sotto
- Buscetta è un pentito? – vedi video qui sotto
- Cita altre organizzazioni mafiose di diverse regioni italiane.
- Cos’è il « pizzo », una sorta di estorsione per l’industria e i commercianti?
Libera, efficace associazione antimafia, con 20.000 iscritti
Libera è riconosciuta come associazione per la promozione sociale dal Ministero del lavoro, della salute e della solidarietà sociale, con uno status consultivo speciale da parte del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC). L’Eurispes ha incluso Libera come una delle cento eccellenze italiane nel 2008 ed è stata premiata nel 2009 dal CESE (Comitato economico e sociale europeo) come una delle migliori esperienze della società civile organizzata.
Riunisce 1500 associazioni di educazione civica contro la mafia e il crimine organizzato per l’impianto nazionale. La creazione di cooperative che producono materie prime su terreni confiscati dallo Stato è il simbolo delle sue numerose attività volte a promuovere la legalità2.
La struttura di coordinamento, creata il 25 marzo 1995, è stata fondata da Luigi Ciotti, già fondatore nel 1966 del Gruppo Abele, un’organizzazione che si occupa di giovani detenuti e vittime di droga e Narcomafie3. La vicepresidente è Rita Borsellino, sorella del magistrato Paolo Borsellino, assassinato dalla mafia siciliana nel 1992. Nel 2005 è stata nominata presidente onorario.
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