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Con voi imparo, per voi insegno l'italiano - Idee, strumenti e strategie di prof e studenti per conoscere e amare la lingua straniera che ci piace

Un’impresa magnifica creata da 8 donne disoccupate

8 février 2017 By Luca Tamburelli Leave a Comment

Guardate cosa puo’ fare lo spirito d’iniziativa e la solidarietà fraterna, valorizzando le tradizioni ancestrali.

“Insieme per lavorare”, Cooperativa di lavoro di donne discendenti dei popoli nativi.

Margarita Ramirez, direttrice di Tinku Kamayu : Sono Margarita, sono discendente del popolo Calchaquí: il padre del mio bisnonno era un Cacique, capo di una tribù. Durante la crisi del 2001 non c’era lavoro per la gente, c’era una grande povertà nel Paese. E andavo scoprendo diverse forme di povertà. Quello che più mi ha colpito era di un gruppo di donne con molti problemi: non erano ben viste, se uscivano di casa erano considerate male. Questo perché qui abbiamo una cultura ‘maschilista’, secondo cui la donna non deve uscire di casa. Sentivo che era una disuguaglianza.

Faccio quindi una proposta a otto donne:

‘Ma se abbiamo tanti problemi economici, perché non iniziamo una attività di tessitura?’ Tinku Kamayu in quechua significa: ‘riunite per lavorare’. Qui mi sono sentita veramente valorizzata come donna. Margarita ci dice: ‘Voi non dovete sentirvi di più o di meno di nessuno, voi siete imprenditrici!’

María Ramírez, di Tinku Kamayu: Sono arrivata il primo giorno piangendo; alla sera me se sono andata piangendo, perché non sapevo filare, non sapevo fare nulla. Quello che trovo qui e che mi ha potuto sostenere, è il fatto che senti che tu vali molto. Una donna: Ti senti soprattutto accolta, realizzata come donna, come madre e sposa.

Margarita Ramirez: Oggi, Tinku è una cooperativa con 14 operaie e il nostro desiderio – anche se siamo un granello di sabbia – è contribuire alla costruzione di un mondo migliore. Sì, abbiamo l’obiettivo del riscatto delle nostre origini ancestrali; ci siamo dette: ma perché non ritornare alla cultura del lavoro dei nostri antenati che era tessere e filare. E questo è quello che ci restituisce la libertà.

Una donna : Facciamo indumenti con materie naturali al 100%. Compriamo dai produttori che dalla montagna scendono a vendere la lana di pecora o del lama. Una donna : Lavoriamo tutto in modo naturale, e usiamo per tingere la scorza delle noci, delle cipolle e della jarilla, che è una pianta medicinale. Margarita Ramirez : Ci dà una gioia immensa perché possiamo trasmettere la nostra cultura per mezzo del filo. María Condori : « a me è successa una cosa molto grande nella vita: Tinku mi ha dato tutto, mi ha restituito la voglia di vivere, mi ha fatto rispettare come donna, valorizzarmi e farmi valorizzare. Io credo che questo non me lo toglie nessuno.

Domande

  1. Chi è la direttrice di Tinku Kamayu?
  2. Come definisce la cultura secondo cui la donna non deve uscire di casa?
  3. Cosa ha portato la crisi del 2001?
  4. Perché María Ramírez è arrivata piangendo?
  5. Perchè le donne erano considerate male se uscivano di casa?
  6. Qual è la differenza tra una cooperativa e un’impresa?
  7. Cosa produce la cooperativa ?
  8. Quante operaie ha Tinku Kamayu?
  9. Quante erano le donne all’inizio?
  10. Con quali materie prime ?
  11. Come tingono (= elles teintent) i tessuti ?
  12. Una donna: « Ti senti soprattutto accolta, realizzata come donna, come madre e sposa ». Come puo’ il lavoro nella cooperativa fare questo, secondo te ?
  13. Che cosa trasmettono per mezzo del tessuto?
  14. Quale importanza ha, per te, la fraternità con i colleghi nel luogo di lavoro ?
  15. Cosa fanno a Tinku Kamayu con le cipolle e la jarilla?
  16. In che modo il lavoro di Tinku è naturale ?
  17. Facultatif : Immagina di creare una cooperativa nella tua regione che utilizza le tradizioni e il savoir faire tradizionale tipico della tua regione.
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Filed Under: B1

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